venerdì 15 luglio 2011

:::OLTREPO ALTA VAL TREBBIA-SCRIVIA LIGURE............AREA DELLE QUATTRO PROVINCE..."DALLO SCRIVIA AD OVEST,AL TREBBIA AD EST......CHIUSI DAL PO A NORD.....FINO A SUD CON IL GRUPPO DELL'ANTOLA!

Movimento INTERREGIONALE ,riguardante una terra di confine,già definita zona delle"QUATTRO PROVINCE" situata tra quattro regioni (PIEMONTE, LIGURIA, EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA),per la maggior parte montuosa (APPENNINO LIGURE) che, dimenticata dalle loro amministrazioni PROVINCIALI(ALESSANDRIA,GENOVA,PIACENZA,​PAVIA) E REGIONALI,si propone la formazione di una nuova REGIONE che abbia interessi comuni!
CITTA' CAPOLUOGO  : TORTONA,TORRIGLIA,CASTEL S.GIOVANNI,VOGHERA.
SERRAVALLE SCRIVIA,BUSALLA,BOBBIO,VARZI,SANTO STEFANO D'AVETO!

3 commenti:

  1. Per Quattro province si intendono quattro province a nord di Genova:
    Alessandria, in Piemonte in val Borbera e val Curone
    Genova, in Liguria in val Trebbia, val d'Aveto, valle Scrivia, val Fontanabuona
    Pavia, in Lombardia in valle Staffora
    Piacenza, in Emilia-Romagna in val Trebbia, val d'Aveto, val Boreca, val Luretta, val Nure e val Tidone

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  2. :::PIFFERO DELLE QUATTRO PROVINCE:::... Il piffero è lo strumento principe per le musiche delle 4 province(OLTREPO ALTA VAL TREBBIA-SCRIVIA LIGURE)culturalmente omogenea formata dalle valli montane delle province di Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza. Il MusottoL'intonazione è in sol. Lo strumento è costituito da tre parti: Il musotto, l'ancia di questo strumento, realizzata in canna, è colloc...ata in una "piruette" (bocchino chiamato musotto), particolarità, unica in Italia, che ha in comune con gli oboe orientali e antichi. Questa struttura permette di eseguire il fraseggio tipico detto "masticato" del repertorio 4 province. La canna conica che ha 8 fori (l'ottavo foro posteriore si usa col pollice mano sinistra). Un padiglione svasato chiamato "campana" dove riposa, durante l'esecuzione, una penna di coda di gallo, che serve per pulire l'ancia. Completano lo strumento le vere, anelli di rinforzo e abbellimento in ottone. Anticamente veniva accompagnato dalla cornamusa appenninica detta müsa e ai nostri giorni più frequentemente dalla fisarmonica. La coppia piffero e fisarmonica accompagna ancora oggi tutte le danze di questa zona. Il più rinomato costruttore di pifferi fu Nicolò Bacigalupo, detto ü Grixiu (Cicagna, 1863 - 1937) attivo a Cicagna (val Fontanabuona GE) dal 1900, dopo il suo ritorno dal Perù, fino alla sua morte. Ciò che rimane della bottega del Grixiu (strumenti musicali semilavorati e attrezzi tra cui il tornio a pedale) è conservato nel Museo etnografico Ettore Guatelli di Ozzano Taro (PR). Oggi i pifferi continuano ad essere costruiti da Ettore Losini, detto Bani, di Degara di Bobbio (PC) e da Stefano Mantovani della provincia di Pavia. Il repertorio musicale è corposo, antico, trasmesso attraverso i secoli (ilfifaro è citato in uno scritto del Pessagno su fatti della val Fontanabuona del 1578) comprende oltre le melodie da ballo, brani che scandivano i momenti della vita contadina: questue come il carlin di maggio, la galina grisa o la santa croce; il carnevale con la povera donna; la partenza per leva con leva levon; il matrimonio con la sposina (brano per accompagnare la sposa dalla sua casa alla chiesa) e altri brani "da strada" come la sestrina per accompagnare i cortei nelle varie occasioni. I pifferai più famosi del passato furono Draghino, Ernesto Sala di Cegni, Jacmon, Giuanen e Fiur in val Trebbia[senza fonte]. La coppia piffero-fisarmonica porta il nome, o più spesso il soprannome dei suoi componenti, alcune di quelle attive oggi sono: Bani (Ettore Losini) e Tilion (Attilio Rocca) Stefanino (Faravelli) e Franco (Guglielmetti) Marco (Domenichetti) e Cisdra (Cesare Campanini) Roberto Ferrari e Claudio Rolandi Stefano (Valla) e Daniele (Scurati) Massimo (Perelli) e Gianpaolo (Tambussi) Fabio (Paveto) e Buscaien (Stefano Buscaglia) I gruppi di folk revival che usano il piffero nei loro concerti: Baraban, la Ciapa Rusa, i Tendachent, i Tre Martelli, i Musicanti del piccolo borgo, gli Enerbia, i Müsetta, i Suonatori di menconico, la Quinta Rua, gli Epinfrai, i Calagiùbella (Casalcermelli - AL), L'Ariondassa.

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  3. Volendo orientarsi nella complessa geografia delle Quattro Province, il migliore punto di partenza è probabilmente il monte Àntola, a nord-est di Genova: infatti dalle sue pendici meridionali (monte Prelà) nascono, a poche centinaia di metri l'uno dall'altro, i due fiumi che abbracciano tutta la nostra zona: lo Scrívia a ovest e il Trébbia a est; per questo Fabrizio Capecchi parla di "un'isola tra i monti".
    Entrambi i corsi d'acqua, pur trovandosi a poca distanza dal mar Ligure, curiosamente piegano a nord, girando l'uno a destra e l'altro a sinistra, e cominciano a descrivere un lungo e tortuoso percorso fino a sfociare nel Po. Lo spazio fra lo Scrivia e il Trebbia, largo diverse decine di chilometri, comprende quale spartiacque principale la catena che dall'Antola, in direzione nord, passa per i monti Carmo, Chiappo e Boglélio, per poi digradare attraverso una fascia collinare verso la pianura Padana, all'altezza delle città di Tortona, Voghera, Stradella, Castel San Giovanni e Piacenza.
    Le Quattro Province si possono quindi definire come i bacini alti e medi dello Scrivia, del Trebbia e dei loro affluenti (principalmente, per il primo il Borbera e il Grue, per il secondo l'Àveto), nonché delle valli intermedie come quelle di Curone, Stàffora e Tidone.

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