LA ROCCAFORTE DI ORAMALA, è stata la prima dimora della famiglia MALASPINA che vi
insediò uno dei più potenti marchesati dell'Italia settentrionale.
Nel 1167 OBIZZO I° MALASPINA scortò FEDERICO BARBAROSSA da Pontremoli in
Germania: durante quel viaggio il Barbarossa fu ospitato da Obizzo nel Castello di Oramala.
Questo periodo fu per i Malaspina il momento del loro maggior splendore, non solo per
i fatti d'arme ma per il culto della poesia.
Fu così che in questa potente e solitaria dimora di Oramala si diedero appuntamento i
più famosi trovatori provenzali:il BORNEIHL,il VAQUEIRAS,il DELATOR e il SISTERON.
Anche DANTE ALIGHIERI passò per Oramala celebrando poi l'illustre casato dei
Malaspina nell'VIII canto del Purgatorio.
Incantato dalla bellezza di questa torre, proveniente da Bobbio, il 28 settembre 1786,
sostò ad Oramala VOLFANGO GOETHE.
La rocca di Oramala rimase ai Malaspina fino al XVIII secolo, poi cominciò il suo
inesorabile declino.
insediò uno dei più potenti marchesati dell'Italia settentrionale.
Nel 1167 OBIZZO I° MALASPINA scortò FEDERICO BARBAROSSA da Pontremoli in
Germania: durante quel viaggio il Barbarossa fu ospitato da Obizzo nel Castello di Oramala.
Questo periodo fu per i Malaspina il momento del loro maggior splendore, non solo per
i fatti d'arme ma per il culto della poesia.
Fu così che in questa potente e solitaria dimora di Oramala si diedero appuntamento i
più famosi trovatori provenzali:il BORNEIHL,il VAQUEIRAS,il DELATOR e il SISTERON.
Anche DANTE ALIGHIERI passò per Oramala celebrando poi l'illustre casato dei
Malaspina nell'VIII canto del Purgatorio.
Incantato dalla bellezza di questa torre, proveniente da Bobbio, il 28 settembre 1786,
sostò ad Oramala VOLFANGO GOETHE.
La rocca di Oramala rimase ai Malaspina fino al XVIII secolo, poi cominciò il suo
inesorabile declino.
DANTE ALIGHIERI "DIVINA COMMEDIA"-PURGATORIO...can to VIII°;
Era già l'ora che volge il disio
ai navicanti e 'ntenerisce il core
lo dì c'han detto ai dolci amici addio;..................
Era già l'ora che volge il disio
ai navicanti e 'ntenerisce il core
lo dì c'han detto ai dolci amici addio;..................
......... .
cominciò ella, «se novella vera
di Val di Magra o di parte vicina
....."sai, dillo a me, che già grande là era.
Fui chiamato Currado Malaspina;
... non son l'antico, ma di lui discesi;
a' miei portai l'amor che qui raffina».
«Oh!», diss'io lui, «per li vostri paesi
già mai non fui; ma dove si dimora
per tutta Europa ch'ei non sien palesi?
La fama che la vostra casa onora,
grida i segnori e grida la contrada,
sì che ne sa chi non vi fu ancora;
e io vi giuro, s'io di sopra vada,
che vostra gente onrata non si sfregia
del pregio de la borsa e de la spada.
Uso e natura sì la privilegia,
che, perché il capo reo il mondo torca,
sola va dritta e 'l mal cammin dispregia».
Ed elli: «Or va; che 'l sol non si ricorca
sette volte nel letto che 'l Montone
con tutti e quattro i piè cuopre e inforca,
che cotesta cortese oppinione
ti fia chiavata in mezzo de la testa
con maggior chiovi che d'altrui sermone,
se corso di giudicio non s'arresta».È Corrado Malaspina, signore della Lunigiana, che chiede notizie della sua famiglia, offrendo a Dante l'occasione di esaltarne la liberalità e la prodezza
di Val di Magra o di parte vicina
....."sai, dillo a me, che già grande là era.
Fui chiamato Currado Malaspina;
... non son l'antico, ma di lui discesi;
a' miei portai l'amor che qui raffina».
«Oh!», diss'io lui, «per li vostri paesi
già mai non fui; ma dove si dimora
per tutta Europa ch'ei non sien palesi?
La fama che la vostra casa onora,
grida i segnori e grida la contrada,
sì che ne sa chi non vi fu ancora;
e io vi giuro, s'io di sopra vada,
che vostra gente onrata non si sfregia
del pregio de la borsa e de la spada.
Uso e natura sì la privilegia,
che, perché il capo reo il mondo torca,
sola va dritta e 'l mal cammin dispregia».
Ed elli: «Or va; che 'l sol non si ricorca
sette volte nel letto che 'l Montone
con tutti e quattro i piè cuopre e inforca,
che cotesta cortese oppinione
ti fia chiavata in mezzo de la testa
con maggior chiovi che d'altrui sermone,
se corso di giudicio non s'arresta».È Corrado Malaspina, signore della Lunigiana, che chiede notizie della sua famiglia, offrendo a Dante l'occasione di esaltarne la liberalità e la prodezza
Il canto si chiude con la solenne profezia dell'esilio del Poeta fatta dal Malaspina.
È Corrado Malaspina, signore della Lunigiana, che chiede notizie della sua famiglia, offrendo a Dante l'occasione di esaltarne la liberalità e la prodezza. Il canto si chiude con la solenne profezia dell'esilio del Poeta fatta dal Malaspina.
Questo periodo fu per i Malaspina il momento del loro maggior splendore, non solo per
i fatti d'arme ma per il culto della poesia.
Fu così che in questa potente e solitaria dimora di Oramala si diedero appuntamento i
più famosi trovatori provenzali:il BORNEIHL,il VAQUEIRAS,il DELATOR e il SISTERON.
Anche DANTE ALIGHIERI passò per Oramala celebrando poi l'illustre casato dei
Malaspina nell'VIII canto del Purgatorio.
Incantato dalla bellezza di questa torre, proveniente da Bobbio, il 28 settembre 1786,
sostò ad Oramala VOLFANGO GOETHE.
La rocca di Oramala rimase ai Malaspina fino al XVIII secolo, poi cominciò il suo
inesorabile declino.
i fatti d'arme ma per il culto della poesia.
Fu così che in questa potente e solitaria dimora di Oramala si diedero appuntamento i
più famosi trovatori provenzali:il BORNEIHL,il VAQUEIRAS,il DELATOR e il SISTERON.
Anche DANTE ALIGHIERI passò per Oramala celebrando poi l'illustre casato dei
Malaspina nell'VIII canto del Purgatorio.
Incantato dalla bellezza di questa torre, proveniente da Bobbio, il 28 settembre 1786,
sostò ad Oramala VOLFANGO GOETHE.
La rocca di Oramala rimase ai Malaspina fino al XVIII secolo, poi cominciò il suo
inesorabile declino.
:::...Malaspina è il nome della nobile famiglia italiana di origine longobarda, discendente dal ceppo obertengo dei marchesi di Toscana, che resse la Lunigiana e, dal XIV secolo, il marchesato di Massa e Carrara. Era di parte guelfa e prese parte alle lotte dei Lombardi contro gli Hohenstaufen. Ebbe anche un'ampia e compatta signoria nella zona a nord di Genova (AREA DELLE QUATTRO PROVINCE "OLTREPO ALTA VAL TREBBIA-SCRIVIA LIGURE"), nelle valli dei fiumi Trebbia e Staffora. Entrambe le signorie, quella della Lunigiana e quella a nord di Genova (detta lombarda), andarono ben presto sfaldandosi per l'adozione del diritto longobardo che prevedeva la spartizione dei beni (e anche dei feudi) tra tutti i figli maschi.
RispondiEliminaAlcuni esponenti dei Malaspina ressero una parte del Giudicato di Torres nel XIV secolo (Bosa-Planargia e Monteacuto) e soprattutto, dal XV al XVIII secolo, il ramo dei Cybo-Malaspina governò il principato indipendente di Massa e Carrara (poi Ducato di Massa e Carrara).
Gli appartenenti alla famiglia avevano il titolo di PRINCIPI DI SAN COLOMBANO. Malaspina sono una delle famiglie discese dal ceppo degli Obertenghi, il cui capostipite fu Oberto I (Otbert o Odebertus), che fu attorno alla metà del X secolo conte palatino (conte del Sacro Palazzo di Pavia e massima autorità giudiziaria nel Regno), e dal 951 marchese di Milano e conte di Luni e della marca da lui detta Obertenga, nella Liguria Orientale, comprendente i comitati di Milano, Genova, Tortona, Bobbio, Luni e zone limitrofe.
Questo ampio territorio andò riducendosi e spezzettandosi, sia per le divisioni ereditarie (non avendo l'istituto del maggiorascato), sia per avvecendamenti con altre famiglie (Fieschi, Spinola, Doria ed altri) e sia per la pressione dei nascenti comuni (Milano, Genova, Piacenza, Tortona, Pavia e Bobbio).
Da Oberto I, attraverso i successivi discendenti Oberto II, Oberto Opizzo I, Alberto I, Oberto Obizzo II, si giunge ad Alberto o Adalberto (morto nel 1140) detto Malaspina, capostipite della famiglia. Il figlio Obizzo I (il grande) (morto nel 1185) ebbe nel 1164 confermati i suoi feudi dall'imperatore Federico I e fu nominato vassallo imperiale: essi si componevano già dei due blocchi storici: parte della Liguria (Tigullio, Cinque Terre e Levanto sul mare, persi per acquisizioni di Genova e dei Fieschi), con la Lunigiana e la Garfagnana e la zona delle valli del Trebbia (fino a Torriglia), la Val d'Aveto (fino a Santo Stefano d'Aveto) e Staffora (Oltrepò); e in quella che allora si diceva Lombardia (Val Bormida e Oltregiogo).
Dei suoi vari discendenti nel 1220 erano viventi i soli Corrado e Opizzino, confermati dall'imperatore nei loro feudi invero alquanto ridotti per le cessioni fatte specie a Piacenza. Nel 1221 essi divisero le loro signorie: Corrado ebbe la Lunigiana a ovest del Magra e la val Trebbia in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Secco; Opizzino ebbe la Lunigiana a est del Magra e la valle Staffora in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Fiorito.