domenica 19 agosto 2012
PIFFERO DELLE QUATTRO PROVINCE
:::PIFFERO DELLE QUATTRO PROVINCE:::... Il piffero è lo strumento principe per
le musiche delle 4 province(OLTREPO ALTA VAL TREBBIA-SCRIVIA
LIGURE)culturalmente omogenea formata dalle valli montane delle province di
Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza. Il MusottoL'intonazione è in sol. Lo
strumento è costituito da tre parti: Il musotto, l'ancia di questo strumento,
realizzata in canna, è colloc...ata in una "piruette" (bocchino chiamato
musotto), particolarità, unica in Italia, che ha in comune con gli oboe
orientali e antichi. Questa struttura permette di eseguire il fraseggio tipico
detto "masticato" del repertorio 4 province. La canna conica che ha 8 fori
(l'ottavo foro posteriore si usa col pollice mano sinistra). Un padiglione
svasato chiamato "campana" dove riposa, durante l'esecuzione, una penna di coda
di gallo, che serve per pulire l'ancia. Completano lo strumento le vere, anelli
di rinforzo e abbellimento in ottone. Anticamente veniva accompagnato dalla
cornamusa appenninica detta müsa e ai nostri giorni più frequentemente dalla
fisarmonica. La coppia piffero e fisarmonica accompagna ancora oggi tutte le
danze di questa zona. Il più rinomato costruttore di pifferi fu Nicolò
Bacigalupo, detto ü Grixiu (Cicagna, 1863 - 1937) attivo a Cicagna (val
Fontanabuona GE) dal 1900, dopo il suo ritorno dal Perù, fino alla sua morte.
Ciò che rimane della bottega del Grixiu (strumenti musicali semilavorati e
attrezzi tra cui il tornio a pedale) è conservato nel Museo etnografico Ettore
Guatelli di Ozzano Taro (PR). Oggi i pifferi continuano ad essere costruiti da
Ettore Losini, detto Bani, di Degara di Bobbio (PC) e da Stefano Mantovani della
provincia di Pavia. Il repertorio musicale è corposo, antico, trasmesso
attraverso i secoli (ilfifaro è citato in uno scritto del Pessagno su fatti
della val Fontanabuona del 1578) comprende oltre le melodie da ballo, brani che
scandivano i momenti della vita contadina: questue come il carlin di maggio, la
galina grisa o la santa croce; il carnevale con la povera donna; la partenza per
leva con leva levon; il matrimonio con la sposina (brano per accompagnare la
sposa dalla sua casa alla chiesa) e altri brani "da strada" come la sestrina per
accompagnare i cortei nelle varie occasioni. I pifferai più famosi del passato
furono Draghino, Ernesto Sala di Cegni, Jacmon, Giuanen e Fiur in val
Trebbia[senza fonte]. La coppia piffero-fisarmonica porta il nome, o più spesso
il soprannome dei suoi componenti, alcune di quelle attive oggi sono: Bani
(Ettore Losini) e Tilion (Attilio Rocca) Stefanino (Faravelli) e Franco
(Guglielmetti) Marco (Domenichetti) e Cisdra (Cesare Campanini) Roberto Ferrari
e Claudio Rolandi Stefano (Valla) e Daniele (Scurati) Massimo (Perelli) e
Gianpaolo (Tambussi) Fabio (Paveto) e Buscaien (Stefano Buscaglia) I gruppi di
folk revival che usano il piffero nei loro concerti: Baraban, la Ciapa Rusa, i
Tendachent, i Tre Martelli, i Musicanti del piccolo borgo, gli Enerbia, i
Müsetta, i Suonatori di menconico, la Quinta Rua, gli Epinfrai, i Calagiùbella
(Casalcermelli - AL), L'Ariondassa.
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Tra gli elementi culturali comuni di queste vallate DELL'OLTREPO ALTA VAL TREBBIA-SCRIVIA LIGURE ,il più noto è quello musical-coreutico. Il modo di cantare dei cori, influenzato dal trallallero genovese, il repertorio delle musiche da piffero e le danze popolari dette, appunto, delle quattro province sono preziose testimonianze di una cultura antica miracolosamente sopravvissuta fino ai nostri giorni. Accomunano questi territori anche alcune feste popolari e riti calendariali quali le questue per il calendimaggio, il carnevale e i festeggiamenti dei Santi patroni.
RispondiEliminaLo strumento principe è il piffero (oboe popolare ad ancia doppia), accompagnato oggi dalla fisarmonica e fino agli anni trenta dalla müsa (cornamusa appenninica). Il piffero è costituito da tre parti: il musotto che è l'imboccatura che porta le ance; la canna che ha otto fori per la diteggiatura; la campana che termina lo strumento e porta in un forellino un penna di coda di gallo che serve a pulire le ance.
Il costruttore più famoso è stato Nicolò Bacigalupo, detto ü Grixiu (Cicagna, 1863-1937) attivo a Cicagna (val Fontanabuona GE) dal 1900, ciò che rimane della bottega del Grixiu (strumenti musicali semilavorati e attrezzi tra cui il tornio a pedale) è conservato nel Museo etnografico Ettore Guatelli di Ozzano Taro (PR). Oggi i pifferi continuano ad essere costruiti da Ettore Losini, detto Bani, di Degara di Bobbio (PC).
Ci sono gruppi musicali che hanno reitrodotto recentemente l'uso della müsa come i Musetta, gli Epinfrai, i Suonatori di Menconico e gli Enerbia.
La coppia di musicisti che suonano piffero e fisarmonica anima tutte le feste, non si balla senza musica dal vivo, con la fine della civiltà agricola-montanara sono rimasti loro i portatori della tradizione.
Il repertorio musicale è corposo, antico, trasmesso attraverso i secoli (il fifaro è citato in uno scritto del Pessagno su fatti della val Fontanabuona del 1578) comprende oltre le melodie da ballo, brani che scandivano i momenti della vita contadina: questue come il cantamaggio, la galina grisa, il carlin di maggio, la Santa Croce; il carnevale con la povera donna; la partenza per la leva con leva levon; il matrimonio con la sposina (brano per accompagnare la sposa dalla sua casa alla chiesa) e altri brani "da strada" come la sestrina per accompagnare i cortei nelle varie occasioni.
I pifferai più famosi furono il mitico Draghino, Ernesto Sala di Cegni, Jacmon, Giuanen e Fiur in val Trebbia.
La coppia piffero-fisarmonica porta il nome, o più spesso il soprannome dei suoi componenti, alcune di quelle attive oggi sono:
Bani (Ettore Losini) e Tilion (Attilio Rocca)
Franco (Guglielmetti) e Stefanino (Faravelli)
Marco (Domenichetti) e Cisdra (Cesare Campanini)
Fabrizio Ferrari e Claudio Rolandi
Stefano (Valla) e Daniele (Scurati)
Massimo (Perelli) e Gianpaolo (Tambussi)
Fabio (Paveto) e Buscaien (Stefano Buscaglia)
La particolarità di repertorio e strumenti ha fatto sì che gruppi importanti per il folk revival come i Baraban, la Ciapa Rusa, i Tendachent, i Tre Martelli, i Musicanti del piccolo borgo abbiano introdotto i brani da piffero nei loro concerti.