I nomi delle Quattro Province
Non esiste nemmeno un confine preciso, quanto piuttosto un'area centrale ben identificabile e corrispondente ai versanti del crinale Àntola-Carmo-Chiappo-Boglelio, allontanandosi dal quale l'identità storico-culturale si va affievolendo e mescolando con altre; come limiti convenzionali potremmo forse assumere i letti dei torrenti Lemme, Lavagna, Sturla e Nure e la base delle colline dell'Oltrepò. Beninteso dunque non si intende riferirsi all'intero territorio delle rispettive province: località come Arenzano (GE), Casale Monferrato (AL), Lomello (PV) o Fiorenzuola d'Arda (PC) non appartengono affatto alle Quattro Province, come non vi appartengono i rispettivi capoluoghi di provincia, con la possibile eccezione di Genova almeno in una prospettiva storica.
Quattro Province
Monte Lungo
Questo termine, riportato da Mauro Casale e citato da Fiorenzo Debattisti, sarebbe stato usato in epoca alto-medievale per indicare il crinale principale delle Quattro Province, che costituisce effettivamente un asse allungato in direzione nord-sud molto utilizzato dalle carovane di mulattieri. Da quest'epoca potrebbe derivare il nome del santuario di Montelungo, ubicato nell'alto Oltrepò alla congiunzione dei percorsi che salgono da Casteggio e da Stradella verso la Liguria. La vicina cima del monte Pénice, su cui si trova un piccolo santuario mariano, è indicata in vecchie carte come Madonna dell'Appennino: in effetti è la prima sommità importante, dalla quale si può continuare per il "Monte Lungo" attraverso l'Oratorio di Sant'Anna (oggi Capanne di Cosola) alle pendici del monte Neseredo o Neiseredo (oggi Chiappo). Altri Montelungo si trovano nelle vicinanze di Bàvari presso Genova e vicino a Pontremoli, dove sorgeva uno xenodochio benedettino sulla via Francigena verso il Monte Bardone (passo della Cisa) che peraltro deriverebbe, come il nome del paese, da Mons Longobardorum.
Patrànico
È un altro nome che designava la nostra area montuosa, specialmente nei pressi dell'antica abbazia di Patrània, che sorgeva a Torriglia sul tratto della Via del Sale che scende dall'Antola; via Patranica era perciò denominato l'itinerario lungo i crinali che collegano il Genovesato alla pianura.
Marca Obertenga
Era l'ampio territorio controllato nel X-XI secolo dalla dinastia di Oberto I, comprendente Lombardia, Emilia, basso Piemonte, Genovesato, Lunigiana e Garfagnana. Dalla sua divisione derivarono molte delle famiglie che controllarono in seguito i Feudi Imperiali. Il cognome Oberti è tuttora diffuso in val Vobbia e val Trebbia, così come il toponimo Sant'Uberto (il santo con questo nome visse in Francia e Belgio nel VII secolo).
Feudi Imperiali
Buona parte delle Quattro Province (con eccezione delle valli Staffora e Curone) nei secoli precedenti l'arrivo di Napoleone ricadevano in una complessa costellazione di possedimenti, controllati da famiglie nobili quali Fieschi, Doria, Adorno e Spìnola e derivati da concessioni del Sacro Romano Impero. Questa espressione era quindi frequente per indicare quest'area, politicamente affine anche se non formalmente unificata.
Diocesi di Tortona
Questa suddivisione dell'amministrazione ecclesiastica ha una storia influente e antichissima, essendo stata fondata già nel I secolo; il suo vasto territorio comprende buona parte delle Quattro Province, tranne la parte orientale distaccata nel 1014 con la creazione della diocesi di Bobbio (oggi Piacenza-Bobbio).
Vecchio Piemonte
È un termine impiegato popolarmente per indicare la zona di Voghera e di Bobbio, appartenuta nell'Ottocento al Regno di Sardegna.
Oltregiogo
Nella prospettiva genovese, indica le zone di influenza ligure a nord del crinale principale dell'Appennino (passi del Turchino, della Bocchetta, dei Giovi, della Crocetta d'Orero ecc.), quindi le Quattro Province occidentali ma anche aree limitrofe come l'Ovadese.
Quattro Regioni
Appennino pavese-genovese
Indicazione geografica obiettiva anche se un po' prolissa; l'Appennino pavese è in effetti interamente parte delle Quattro Province, e quello genovese lo è in gran parte; il tratto fra i monti pavesi e quelli genovesi, comprendente anche territori alessandrini e piacentini, corrisponde sostanzialmente alle Quattro Province.
Appennino ligure-emiliano
Indicazione chiara ma che coincide solo in parte con il nostro territorio, poiché ne lascia fuori la porzione occidentale, e si estende invece anche più ad est alle valli Vara, Taro ecc. che sono sicuramente al di fuori delle Quattro Province.
Via del Sale
Percorso storico che si snoda effettivamente lungo il crinale principale delle Quattro Province, ed è quindi ben centrata rispetto al nostro territorio. Occorre però tener presente che esistono molte altre "Vie del Sale" fra la pianura Padana e il mare, dalla Francia alla Toscana.
Via del Mare
Variante della Via del Sale che per ragioni turistiche termina a Portofino invece che Genova o Recco, proposta negli anni Novanta dalla Provincia di Alessandria e contrassegnata sui sentieri da un quadrato blu pieno. Recentemente un'associazione ne ripropone l'adozione, estendendola a collegamenti con la pianura pavese e milanese.
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