La via del sale nella regione culturalmente omogenea definita delle QUATTRO PROVINCE è un antico tracciato che permetteva il commercio del sale mettendo in comunicazione Pavia con Genova. Attraverso questa via transitavano le merci provenienti dal settentrione, soprattutto lana e armi, per raggiungere il porto di Genova dove, per il viaggio di ritorno veniva caricato il sale, materiale prezioso di difficile reperimento nei territori lontani dal mare, indispensabile per la conservazione degli alimenti e la concia del cuoio.
La via seguiva tutta la valle Staffora (provincia di Pavia), percorreva il crinale che divide la val Borbera (provincia di Alessandria) dalla val Boreca (provincia di Piacenza) per scendere in val Trebbia.
Il percorso da Pavia si dirigeva verso sud, su strade e mulattiere, toccando Voghera, si inoltrava lungo la valle Staffora, passando per Varzi, risaliva il fondovalle fino al paese di Castellaro, saliva al monte Bogleglio (1492 m), passando sul crinale per il monte Chiappo (1700 m), il monte Cavalmurone, il monte Legnà, il monte Carmo e il monte Antola (1597 m) discendeva a Torriglia in val Trebbia, punto di incontro con i tracciati piemontesi ed emiliani e da lì raggiungeva agevolmente Genova attraverso il passo della Scoffera.
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno il Sacro Romano Impero costituì i feudi Imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi.
Le valli: Staffora, Borbera, Curone, Trebbia, Aveto, Magra, erano sotto il dominio della famiglia Malaspina che, in accordo con la città di Pavia, garantiva il flusso delle merci attraverso il suo territorio riscuotendo relative tasse e gabelle e garantiva la sicurezza delle merci e la protezione dei viandanti. L'apertura di questa via per il mare fece diventare il paese di Varzi un centro commerciale di grande importanza fornito di negozi, magazzini, depositi e protetto da un castello cinto da mura.Il trasporto dei sacchi di sale veniva effettuato a dorso di mulo, le strette e disagevoli mulattiere che si inerpicavano sui pendii non permettevano certo il passaggio di carri. Una rete con punti di tappa, offriva ad uomini ed animali, alloggio e stallazzo per questa lunga traversata.
Oggi la via del sale, perso il suo valore commerciale, è divenuta meta di escursioni e trekking, snodandosi in un ambiente di particolare interesse naturalistico.
Tre sono le aree di salvaguardia:
il Giardino botanico alpino di Pietra Corva presso Romagnese in val Tidone istituito nel 1967 per salvaguardare le specie botaniche di alta quota.
la Riserva naturale del monte Alpe (provincia di Pavia) istituita nel 1983.
il Parco naturale regionale dell'Antola in provincia di Genova istituito nel 1995.
La Via del Mare (VM) è un sentiero che collega la Pianura Padana al Mar Ligure, da Tortona a Portofino attraversando l'Appennino ligure e perpendicolare al tracciato dell'Alta via dei Monti Liguri.
Il percorso corrisponde all'unione della Greeway Milano-Varzi e dell'antica Via del Sale un antico percorso per il commercio del sale, e non solo, che correva in gran parte nei feudi controllati dalla famiglia Malaspina, da Varzi, verso Genova o verso Sori, Recco o Portofino.
Il sentiero è interessato da un progetto promosso a partire dal 2009 dalle province di Pavia e di Genova, il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, il Parco naturale regionale dell'Antola e il Parco naturale regionale di Portofino per la creazione di un percorso escursionistico tra Milano e Portofino con un asse centrale di 170 km di lunghezza (Milano, Pavia, Voghera, Varzi, monte Chiappo, Capanne di Cosola, Capanne di Carrega, monte Antola, Torriglia, monte Lavagnola, Uscio, Ruta, Pietre Strette e Portofino). Su questo asse centrale si innestano diversi raccordi e la "rete di percorsi verdi" si estende su un territorio di 11.000 km quadrati e interessa le province di Pavia, Milano, Piacenza, Alessandria e Genova. I territori interessati si estendono dalla pianura di Milano, Pavia, Piacenza e Alessandria fino alla Riviera ligure di Levante, passando per i colli dell’Oltrepò Pavese, del piacentino e dell’alessandrino e i monti e i crinali delle valli Staffora, Versa, Tidone, Curone, Borbera, Trebbia, Scrivia e Fontanabuona. Il tratto fra Pavia e Varzi è in comune con la Via dei Malaspina, percorso alternativo in Oltrepò pavese della Via Francigena
Il percorso corrisponde all'unione della Greeway Milano-Varzi e dell'antica Via del Sale un antico percorso per il commercio del sale, e non solo, che correva in gran parte nei feudi controllati dalla famiglia Malaspina, da Varzi, verso Genova o verso Sori, Recco o Portofino.
RispondiEliminaIl sentiero è interessato da un progetto promosso a partire dal 2009 dalle province di Pavia e di Genova, il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, il Parco naturale regionale dell'Antola e il Parco naturale regionale di Portofino per la creazione di un percorso escursionistico tra Milano e Portofino con un asse centrale di 170 km di lunghezza (Milano, Pavia, Voghera, Varzi, monte Chiappo, Capanne di Cosola, Capanne di Carrega, monte Antola, Torriglia, monte Lavagnola, Uscio, Ruta, Pietre Strette e Portofino). Su questo asse centrale si innestano diversi raccordi e la "rete di percorsi verdi" si estende su un territorio di 11.000 km quadrati e interessa le province di Pavia, Milano, Piacenza, Alessandria e Genova. I territori interessati si estendono dalla pianura di Milano, Pavia, Piacenza e Alessandria fino alla Riviera ligure di Levante, passando per i colli dell’Oltrepò Pavese, del piacentino e dell’alessandrino e i monti e i crinali delle valli Staffora, Versa, Tidone, Curone, Borbera, Trebbia, Scrivia e Fontanabuona. Il tratto fra Pavia e Varzi è in comune con la Via dei Malaspina, percorso alternativo in Oltrepò pavese della Via Francigena