venerdì 30 marzo 2012

RADICI DELLE QUATTRO PROVINCE

Per Quattro province si intendono quattro province a nord di Genova:
Alessandria, in Piemonte in val Borbera e val Curone
Genova, in Liguria in val Trebbia, val d'Aveto, valle Scrivia, val Fontanabuona
Pavia, in Lombardia in valle Staffora
Piacenza, in Emilia-Romagna in val Trebbia, val d'Aveto, val Boreca, val Luretta, val Nure e val Tidone
Storicamente zona di transito per commercianti, eserciti, pellegrini e viaggiatori, vi passavano antiche percorrenze come la via Postumia (tracciata da Aulo Postumio Albino nel 148 a.C.) che collegava Genova ad Aquileia; la via Francigena, che durante il Medioevo portava i pellegrini dalla Francia a Roma e da qui a Gerusalemme, la via degli Abati che partiva da Bobbio, la via del sale attraverso la quale transitava, verso la pianura Padana, il sale proveniente dalla Liguria.
Nei tempi andati l'area era molto più ampia: si estendeva fino alla pianura Padana a nord e al mare a sud, lambendo la provincia di Parma ad est. I cambiamenti socio-economici hanno totalmente cambiato i modi di vita tradizionali. L'inurbamento e il conseguente spopolamento delle campagne, la difficoltà di mantenere in vita usanze non più indispensabili alla vita sociale dei piccoli nuclei, l'innegabile fascino del nuovo che va a soppiantare un vecchio che portava con sé ricordi e richiami ad una vita povera e difficile, ne hanno notevolmente ridotto la superficie.La definizione di un esatto confine di questa zona è difficile. L'estensione attuale è limitata alle aree montane e valligiane di val Borbera e val Curone nella provincia di Alessandria, alta valle Scrivia, alta val Trebbia, val d'Aveto, val Fontanabuona, val Pentemina in provincia di Genova, valle Staffora in provincia di Pavia, val Trebbia, val Boreca, val Tidone, val Luretta, alta val Nure in provincia di Piacenza.
Si deve all'opera del fiume Trebbia e dei torrenti Scrivia, Aveto, Bisagno, Borbera, Boreca, Curone, Lavagna, Staffora, Tidone, l'aver scavato vallate impervie nelle quali la difficoltà di comunicazione e le strade tortuose - unite alla tenacia dei montanari - hanno contribuito a preservare dal rischio di estinzione una fetta importante del patrimonio culturale italiano.Molte sono le testimonianze della presenza dei Liguri fin dall'Età della pietra (villaggio neolitico a Travo, val Trebbia piacentina) e nell'età del ferro (castelliere, villaggio fortificato di Guardamonte nell'Alessandrino).
Ben documentata anche la presenza dei Romani: molti i toponimi, i ritrovamenti archeologici (resti della città di Libarna in val Scrivia) e la documentazione storica (Tabula alimentaria traiana del Municipio di Velleia del II secolo d.C.). Secondo lo storico Polibio, nel dicembre del 218 a.C., Annibale inflisse una pesante sconfitta al console romano Tito Sempronio Longo nella battaglia della Trebbia. Alcuni toponimi della Val Trebbia e della val Boreca, come Zerba sembra rechino traccia dal passaggio delle truppe di Annibale.
Dal IV secolo, sotto la pressione crescente delle popolazioni barbariche, si verificò una migrazione dalla costa ligure e dalla pianura verso le zone montuose. Si formarono così nuovi insediamenti basati su un'economia di sussistenza agro-pastorale.
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero costituì i Feudi Imperiali, con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare, assegnò questi territori a famiglie (quali: i Malaspina, i Fieschi, i Doria, i Pallavicino, i Landi e i Farnese) che dominarono per secoli questi feudi.
Napoleone abolì i feudi e il territorio venne diviso tra la Repubblica Cisalpina e la Repubblica Ligure, nel 1815 il Congresso di Vienna cedette gli ex feudi imperiali al Regno di Sardegna e nel 1861, questi territori vennero annessi al Regno d'Italia.Tra gli elementi culturali comuni di queste vallate il più noto è quello musical-coreutico. Il modo di cantare dei cori, influenzato dal trallallero genovese, il repertorio delle musiche da piffero e le danze popolari dette, appunto, delle quattro province sono preziose testimonianze di una cultura antica miracolosamente sopravvissuta fino ai nostri giorni. Accomunano questi territori anche alcune feste popolari e riti calendariali quali le questue per il calendimaggio, il carnevale e i festeggiamenti dei Santi patroni.

martedì 6 marzo 2012

IL GRANDE ANELLO DELLE QUATTRO PROVINCE

1: Salogni-Selvapiana (val Curone)
2: Selvapiana-Cegni (valle Stàffora)
3: Cegni-Pej (valle Stàffora)
     3A: Negruzzo-Ponte Organasco
4: Pej-Belnome (val Boreca)
5: Belnome-Gorreto (valli Boreca e Trebbia)
6: Gorreto-Rondanina (valli Terenzone e Cassingheno)
8: Rondanina-Péntema (valli Brugneto e Pentemina)
9: Péntema-Alpe di Vobbia (val Brevenna)
10: Alpe di Vobbia-Dova Superiore (val Vobbia)
     10A: Costa Salata-Cantalupo Ligure
11: Dova Superiore-Còsola (val Borbera)
12: Còsola-Pallavicino (val Borbera)
13: Pallavicino-Salogni (valli Museglia e Curone)


"In un avvenire che mi auguro prossimo salirò l'Appennino, ove ultimamente vidi estatico una natura vergine rude e forte quale io sognai per tanti anni!"
(Giuseppe Pellizza da Volpedo, 1904)
Il Grande anello delle Quattro Province o Trek delle Quattro Province è un itinerario escursionistico proposto dai redattori del sito "Dove comincia l'Appennino". Diversamente dai percorsi segnalati più noti e frequentati, come la Via del Sale, questo lungo percorso a tappe non segue i crinali, ma si svolge prevalentemente all'interno delle valli, consentendo all'escursionista di entrare in contatto con le realtà antropiche ed etnografiche dei singoli paesi, cercando di privilegiare quelli storicamente e culturalmente importanti. Nel limite del possibile si cerca di utilizzare le vecchie mulattiere di collegamento fra i paesi, riducendo al minimo i tratti di percorrenza su carrozzabile. Non trascurando gli aspetti naturalistici, l'enfasi è però sugli aspetti culturali che determinano l'unità di quest'area, dalle forme di economia contadina alle tradizioni, i riti e la musica che ne rendono omogeneo il sostrato culturale al di là dei confini politico-amministrativi.
Pietranera (val Trebbia) / CG
Il GA4P descrive un ampio giro attorno all'ossatura montuosa delle Quattro Province, che tocca tutti i suoi versanti. Trattandosi di un anello, il giro può essere iniziato o concluso in qualsiasi punto. Il percorso completo richiede una dozzina di giorni, ma si può percorrerne anche singoli tratti, utilizzando i diversi punti di accesso man mano indicati.
Ciascuna tappa è in linea di massima percorribile entro una giornata di cammino, ma il percorso è in fase di progressiva messa a punto: valutate bene fino a dove riuscirete ad arrivare prima che faccia buio... Informazioni aggiuntive e suggerimenti sono benvenuti, scrivendo a <redazione@appennino4p.it>. Gli aggiornamenti compariranno progressivamente in queste pagine.