venerdì 4 ottobre 2013

I MALASPINA...SIGNORI DELLE 4 PROVINCE

Malaspina è il cognome della nobile famiglia italiana di origine longobarda, discendente dal ceppo obertengo dei marchesi di Toscana, che resse la Lunigiana e, dal XIV secolo, il marchesato di Massa e Carrara.
I Malaspina appoggiarono ora i ghibellini ora i guelfi. Come appartenente alla fazione guelfa prese parte alle lotte dei Lombardi contro gli Hohenstaufen. Con Morello dei Malaspina di Giovagallo fu a capo dei guelfi toscani che difesero Firenze contro Enrico VII. La fazione ghibellina toscana a difesa di Enrico VII fu guidata da un altro esponente della famiglia, Spinetta Malaspina detto il Grande.
Ebbe anche un'ampia e compatta signoria nella zona a nord di Genova (area delle Quattro province), nelle valli dei fiumi Trebbia e Staffora. Entrambe le signorie, quella della Lunigiana e quella a nord di Genova (detta lombarda), andarono ben presto sfaldandosi per l'adozione del diritto longobardo che prevedeva la spartizione dei beni (e anche dei feudi) tra tutti i figli maschi.
Alcuni esponenti dei Malaspina ressero una parte del Giudicato di Torres nei secoli XIII e XIV secolo e soprattutto, dal XV al XVIII secolo, il ramo dei Cybo-Malaspina governò il principato indipendente di Massa e Carrara (poi Ducato di Massa e Carrara). Possedimenti sardi dei Malaspina:Castello di Serravalle (Bosa) con le curatorie di Planargia e Costa de Addes; Castello di Osilo (Osilo) con le curatorie di Montes, Figulinas e Coros.
Gli appartenenti alla famiglia avevano il titolo di Principi di San Colombano.
Malaspina sono una delle famiglie discese dal ceppo degli Obertenghi, il cui capostipite fu Oberto I (Otbert o Odebertus), che fu attorno alla metà del X secolo conte palatino (conte del Sacro Palazzo di Pavia e massima autorità giudiziaria nel Regno), e dal 951 marchese di Milano e conte di Luni e della marca da lui detta Obertenga, nella Liguria Orientale, comprendente i comitati di Milano, Genova, Tortona, Bobbio, Luni e zone limitrofe [1].
Questo ampio territorio andò riducendosi e spezzettandosi, sia per le divisioni ereditarie (non avendo l'istituto del maggiorascato), sia per avvecendamenti con altre famiglie (Fieschi, Spinola, Doria ed altri) e sia per la pressione dei nascenti comuni (Milano, Genova, Piacenza, Tortona, Pavia e Bobbio).
Da Oberto I, attraverso i successivi discendenti Oberto II, Oberto Opizzo I, Alberto I, Oberto Obizzo II, si giunge ad Alberto o Adalberto (morto nel 1140) detto Malaspina, capostipite della famiglia. Il figlio Obizzo I (il grande) (morto nel 1185) ebbe nel 1164 confermati i suoi feudi dall'imperatore Federico I e fu nominato vassallo imperiale: essi si componevano già dei due blocchi storici: parte della Liguria (Tigullio, Cinque Terre e Levanto sul mare, persi per acquisizioni di Genova e dei Fieschi), con la Lunigiana e la Garfagnana e la zona delle valli del Trebbia (fino a Torriglia), la Val d'Aveto (fino a Santo Stefano d'Aveto) e Staffora (Oltrepò); e in quella che allora si diceva Lombardia (Val Bormida e Oltregiogo).
Dei suoi vari discendenti nel 1220 erano viventi i soli Corrado e Opizzino, confermati dall'imperatore nei loro feudi invero alquanto ridotti per le cessioni fatte specie a Piacenza. Nel 1221 essi divisero le loro signorie: Corrado ebbe la Lunigiana a ovest del Magra e la val Trebbia in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Secco; Opizzino ebbe la Lunigiana a est del Magra e la valle Staffora in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Fiorito.

LINEA DELLO SPINO SECCO
Dai figli di del capostipite Corrado, ricordato da Dante Alighieri come l'antico, derivarono (divisione effettuata nel 1266) quattro ulteriori linee.

Malaspina di Mulazzo

Trassero origine da Moroello (morto nel 1284), che oltre al castello di Mulazzo in Lunigiana, principale castello della linea dello Spino Secco, possedeva feudi in Val Trebbia attorno a Ottone, e partecipazioni nei domini della famiglia in Sardegna. La linea primogenita tenne sempre il marchesato di Mulazzo fino all'abolizione del feudalesimo, e si estinse (1810) con il marchese Alessandro Malaspina, celebre politico e navigatore. Il marchesato, sovrano dal 1266 al 1797 e feudo imperiale fin dal 1164, si estese con varie acquisizioni anche su Pozzo, Montereggio, Montarese, Castagnetoli (dal 1746), Calice, Veppo e Madrignano (questi tre ultimi dal 1710 fino al 1772sono amministrati dalla linea minore, quando per difficoltà finanziarie furono venduti al granduca di Toscana). Nel XVI secolo si distaccarono temporaneamente le linee di Madrignano (1523-1634) e di Monteregio (1523-1646) e il feudo di Mulazzo dal 1473 fu governato ad anni alterni fino al 1776 da due linee familiari conosciute come "Malaspina del Castello" e "Malaspina del Palazzo". La linea diretta maschile si estinse con il famoso esploratore Alessandro Malaspina. Suoi sovrani furono:
Stemma dei Malaspina (incisione fine XIX secolo)
  • Moroello dal 1355 ha l'investitura imperiale del feudo
  • Antonio 1365-1406
  • Azzone -1473
  • Cristoforo -1511
  • Azzone II
  • Gian Paolo -1517 e Gian Gaspare -1531 (del Palazzo)
  • Moroello II -1573 e Gian Cristoforo -1574
  • Francesco Antonio -1574
  • Giampaolo II -1584 e Gian Gaspare II -1584
  • Leonardo -1605 e Anton Maria -1600
  • Gian Vincenzo - 1623
  • Ottavio -1646 e Gian Cristoforo II -1643
  • Moroello III -1657
  • Azzo Giacinto -1674 e Corrado -1676
  • Carlo Maria -1705 e Obizzo -1691
  • Azzo Giacinto II -1746 e Gian Cristoforo III -1763
  • Carlo Moroello -1774 e Cesare -1776
  • Azzo Giacinto III -1797 (e Luigi -1797, de jure)
Tra le linee collaterali derivate da questa di Mulazzo ricordiamo:
  • Malaspina di Cariseto e Godano, da Cariseto  fraz. di Cerignale in Val Trebbia, trassero origine da Antonio (morto nel 1477), figlio di Antonio di Mulazzo, e si estinsero nel giro di due generazioni: il marchesato di Cariseto passò ai Fieschi nel 1540 e successivamente ai Doria.
  • Malaspina di Santo Stefano, da Santo Stefano d'Aveto, in una valle tributaria della Val Trebbia, trassero origine da Ghisello I (morto nel 1475), figlio di Antonio di Mulazzo; già nel 1495 vendettero il marchesato di Santo Stefano ai Fieschi, mantenendo i feudi di Gòdano e Bolano (entrambi in val di Vara, intermedia tra la Lunigiana e la Val Trebbia), e si estinsero nel XVII secolo, lasciando i loro feudi alla linea principale di Mulazzo.
  • Malaspina di Edifizi, da Edifizi fraz. di Ferriere in val Nure, trassero origine da Pietro, figlio di Ghisello I di Santo Stefano, e si estinsero nel 1624.
  • Malaspina di Casanova (da una Casanova probabilmente presso Ottone), trassero origine da Antonio, figlio (forse) di Barnabò di Mulazzo, e si estinsero nel XVIII secolo dopo aver venduto il feudo ai Doria nel XVI secolo.
  • Malaspina di Croce (da Croce Fieschi nell'Appennino ligure) che venderono il feudo ai Fieschi nel 1504.
  • Malaspina di Fabbrica, da Fabbrica fraz. di Ottone (da non confondersi con Fabbrica Curone di cui erano marchesi un ramo dei Malaspina di Varzi), trassero origine da Moroello, figlio di Bernabò o di Galeazzo di Mulazzo, venderono nel 1540 il feudo ai Fieschi, sopravvissero alla fine del feudalesimo ed esistono tuttora.
  • Malaspina di Ottone, da Ottone in Val Trebbia, trassero origine da Giovanni, figlio di Bernabò o di Galeazzo di Mulazzo; venderono il feudo nel 1540 ai Fieschie si estinsero all'inizio del XIX secolo.
Malaspina di Orezzoli, da Orezzoli fraz. di Ottone, trassero origine da Galeazzo figlio di Giovanni di Ottone, si ramificarono moltissimo; estinti nel XVIII secolo nella linea principale, esistono ancora in varie linee collaterali. Da una di esse, residente a Bobbio, derivò per adozione la linea dei Malaspina-Della Chiesa, marchesi di Volpedo e Carbonara.
Malaspina di Frassi, da Frassi fraz. di Ottone, trassero origine da Giovanni, figlio di Galeazzo di Orezzoli, ed esistono tuttora in varie linee. Venderono il feudo nel 1656 ai Doria.
  • Malaspina di Madrignano, linea indipendente dal 1355 con Azzone fino al 1631. La linea indipendente fu ricostituita dal 1710 al 1772 con i consignori di Mulazzo (linea del Palazzo).
Sui marchesi furono:
  • Azzone II 1446
  • Bonifazio 1531-55
  • Stefano -1592
  • Bonifazio II
  • Stefano II -1600
  • Giulio Cesare -1631.
  • Rinaldo di Suvero
  • Moroello di Mulazzo.
  • Gian Cristoforo II 1710-63, consignore di Mulazzo
  • Cesare -1772, consignore di Mulazzo.
      • MALASPINA DI PREGOLA
      • Trassero origine da Alberto (morto nel 1298), figlio di Corrado l'antico. Ebbero il feudo di Pregòla (fraz. di Brallo di Pregola) con un vasto territorio sul lato sinistro della Val Trebbia (il fiume divideva i loro feudi da quelli del ramo di Mulazzo), a monte di Bobbio. Nel 1304 Corradino Malaspina signore della rocca di Carana (Corte Brugnatella) (non compresa nella donazione del Barbarossa, ma donata in feudo dall'abate di Bobbio Rainerio in cambio del diritto di riscuotere il pedaggio sulla strada della Val Trebbia) d'accordo con Visconte Pallavicino e l'Abate di Bobbio Guido prende Bobbio e la trasforma in una signoria costruendovi l'attuale castello; nel 1341 i Visconti di Milano si impossessano di Bobbio e di Corte Brugnatella, togliendogli la rocca di Carana e distruggendo il castello nero (da colore delle pietre) ma lasciando la torre di guardia sul Bricco (805 m), dopo il 1347, quando muore Corradino, il feudo viene ridato ai figli, ma nel 1361 lo devono cedere sempre ai Visconti e poi nel 1436 passa ai Dal Verme divenuti Conti di Bobbio e Voghera; inoltre gli viene tolta la zona dell'antica parrocchia di San Cristoforo nella Valle del Carlone, rimanendogli solo Dezza che era sempre nella parrocchia di San Cristoforo e dandola ai Malaspina di Pregòla. Con una prima divisione nel 1347 si staccarono i feudi di Prato (fraz. di Cantalupo Ligure, nella Val Borbera, adiacente alla Val Trebbia) e di Corte Brugnatella, che ebbero breve vita. Nella successiva divisione del 1453 si determinarono i quattro quartieri del marchesato di Pregola, ognuno infeudato a un distinto ramo della famiglia. Questi rami furono dunque:
        • Malaspina di Vezimo, da Vezimo fraz. di Zerba in Val Trebbia, si estinsero alla fine del XVI secolo.
        • Malaspina di Pei e Isola, da Pei, frazione di Zerba, e Isola, località ormai disabitata in comune di Brallo di Pregola, si estinsero nel XVII secolo (ma forse esistono ancora loro discendenti tra i Malaspina della zona, di cui si ignora la genealogia).
        • Malaspina di Alpe e Artana, da Alpe fraz. di Gorreto e Artana fraz. di Ottone, si estinsero nel XVII secolo.
        • Malaspina di Pregòla, Campi e Zerba, da Zerba e Campi fraz. di Ottone, diedero origine alla linea che, acquistando la maggior parte delle quote del feudo principale, riebbe in esclusiva il titolo di Marchesi di Pregòla (ricordati ed omaggiati sempre durante la festa e la sfilata medioevale in costume di Bobbio che si tiene nella festa di San Colombano a novembre). Con il marchese Oliviero, ottennero nel 1541 l'investitura come feudo imperiale e tale rimase nonostante le aspre contese con i Savoia fino alla fine del feudalesimo in Italia (1797). L'ultimo marchese titolare del feudo fu Baldassarre che ebbe forti pressioni dalla corte di Torino per rinunciare ai sui diritti feudali. Per motivi ereditari il feudo era divenuto un condominio con altri rami della famiglia e con marchesi Pallavicino di Cabella che, con Gerolamo, avevano usurpato nel 1660 porzioni pro quota del feudo malaspiniano. Nel 1782 Gian Galeazzo Malaspina di Santa Margherita, Antonio Giuseppe Malaspina di Orezzoli, eredi di Corrado Malaspina di Pregòla (la cui vedova Maria Teresa Farnese dal Pozzo dal 1777 era divenuta pensionaria dei Savoia) e Giovan Carlo Spinola Pallavicino, rivendicano presso la corte di Vienna le loro prerogative feudali nei confronti della politica annessionista dei Savoia, facendo intervenire l'imperatore.
        La linea diretta sopravvisse alla fine del feudalesimo, e resta tuttora un ramo della famiglia emigrato in Grecia e attualmente negli USA.

        Linea dello Spino Fiorito

        Stemma dei Malaspina dallo Spino Fiorito
        Da tre nipoti e un figlio superstite del capostipite Opizzo Malaspina detto Obizzino, per divisione attuata nel 1275, ebbero origine quattro ulteriori linee.

        Malaspina di Varzi

        Discesero da Azzolino, nipote di Obizzino e figlio di Isnardo, che morì prima della divisione del 1275; Azzolino ebbe in comune con il fratello Gabriele un terzo delle signorie del nonno Obizzino, parte in Lunigiana e parte in Lombardia, e successivamente, in accordo col fratello, tenne per sé i soli feudi lombardi, localizzati in valle Staffora attorno a Varzi. Il marchesato di Varzi fu diviso tra i tre figli di Azzolino: la linea di Isnardo, che possedeva Menconico, si estinse nel XV secolo, le altre due invece sopravvissero:
        • Malaspina di Fabbrica, da Fabbrica Curone in una valle adiacente alla valle Staffora, discendevano da Obizzo figlio di Azzolino. Si estinsero alla fine del XIX secolo dopo che erano divenuti Sforza-Malaspina.
        • Malaspina di Varzi (linea primogenita), si estinse nel XIX secolo dopo essersi molto ramificata e aver perso gradualmente il controllo del marchesato. Forse ne esistono ancora discendenti tra i molti Malaspina della valle Staffora, di cui si ignora la genealogia, provenienti da rami decaduti. Da essi derivarono dei rami che acquisirono una propria identità:
        • Malaspina di Santa Margherita, da Santa Margherita, fraz. di Santa Margherita di Staffora, trassero origine da Cristoforo (morto dopo il 1420), si estinsero nel 1821.
        • Malaspina di Casanova, da Casanova Staffora, fraz. di Santa Margherita di Staffora, ebbero origine da Baldassarre figlio di Bernabò di Varzi, e si estinsero nel XVII secolo.
        • Malaspina di Bagnaria, da Bagnaria di cui avevano solo il titolo nominale, ebbero origine da Bernabò figlio di Bernabò di Varzi, e si estinsero nel XVII secolo.

        Malaspina di Fivizzano

        Discesero da Gabriele, nipote di Obizzino e figlio di Isnardo, che morì prima della divisione del 1275; Gabriele ebbe in comune con il fratello Azzolino un terzo delle signorie del nonno Obizzino, parte in Lunigiana e parte in Lombardia, e successivamente, in accordo col fratello, tenne per sé i soli feudi in Lunigiana, consistenti nel castello della Verrucola presso Fivizzano, e dei territori circostanti nella Lunigiana orientale. Dei tre figli di Gabriele, Isnardo lasciò una discendenza che si estinse nel XV secolo, lasciando Fivizzano alla Repubblica di Firenze di cui erano alleati, e determinando quindi la presenza fiorentina prima e toscana poi in Lunigiana (la futura Lunigiana Granducale contrapposta a quella malaspiniana e poi modenese); Spinetta si mise al servizio di Verona e la sua discendenza si chiuse coi suoi figli; Azzolino ebbe Fosdinovo e diede origine alla linea dei Malaspina di Fosdinovo, la più importante della casata, vicari imperiali in Italia. Nipote di Azzolino fu Spinetta detto il Grande (morto nel 1350), che ebbe importanti incarichi politici presso vari Stati italiani e fu padre di Antonio Alberico, che divenne marchese di Massa nel 1441[3]. A lui successe il figlio Giacomo (?-1481) che alla signoria su Massa aggiunse quella su Carrara e territori limitrofi .Il figlio Alberico privò cacciò dallo stato il fratello Francesco e la sua prole, privandogli di ogni diritto, lasciando come unica erede la figlia Ricciarda sposata a Lorenzo Cibo, da cui discesero i Cybo-Malaspina, successivi marchesi e poi Principi di Massa e Carrara.
        Questo ramo della famiglia ebbe poi vari rami collaterali, tra cui:
        • Malaspina di Sannazzaro, da Sannazzaro de' Burgondi presso Pavia, discesero da Francesco, figlio di Giacomo I di Massa che era stato investito di Sannazzaro nel 1466. Si estinsero nel 1835 con Luigi, cittadino di Pavia in cui ebbe un preminente ruolo politico e culturale.
        • Malaspina di Fosdinovo, discesero da Galeotto (+1367), figlio di Azzolino. Gabriele figlio di Antonio Alberico I di Fosdinovo, tenne il feudo avito di Fosdinovo, lasciando ai fratelli gli altri possedimenti. Spinetta nel 1340 consolida il proprio stato garantendone la signoria nei secoli successivi. Il marchesato come sovranità autonoma si costituì nel 1367 e si estese su Viano, Castel dell'Aquila, Gragnola (1646), Cortila, Pulica, Giucano, Ponzanello, Tendola, Marciano e Pusterla, Caniparola.
        Nel 1529 gli viene riconosciuta la carica ereditaria di Vicari imperiali per i feudi italiani e nel 1666 l'imperatore gli concede il diritto di zecca. L'ultmo marchese sovrano, Carlo Emanuele, si dimostra favorevole all'abolizione dei feudi imperiali in Italia, aderendo al decreto napoleonico del 2 luglio 1797; la famiglia Torrigiani-Malaspina è ancora proprietaria del castello fosdinovese.
        I marchesi sovrani furono:
        • Spinetta 1367-98
        • Antonio Alberico I -1445
        • Gabriele -1508
      •  MALASPINA DI OLIVOLA
      • Trassero origine da Francesco, figlio di Bernabò e nipote di Obizzino. Nella divisione del 1275 ebbe terre sia in Lunigiana (incentrate sul castello di Olivola, fraz. di Aulla) sia in Lombardia (comprendenti il castello di Pizzocorno, fraz. di Ponte Nizza). Tutti i discendenti furono assassinati nel 1413 nel castello di Olivola. I loro feudi furono spartiti tra gli altri rami della famiglia (Fosdinovo e Godiasco). Olivola è dato alla linea di Gragnola e alla sua estinzione passa ad Alberico I di Fosdinovo ed al figlio Gabriele IV (-1485) che lo lascia al figlio Giovan Battista. Viene ereditato dal figlio Lazzaro che dal 1525 crea una nuova linea autonoma fino all'abolizione dei feudi imperiali del 1797 (vedi sopra).
        Marchesi sovrani:
        • Bernabò 1249-65
        • Franceschino -1339
        • Domenico -1355
        • Marco -1398
        • Manfredi, Bernabò II, Giovanni -1413.

        Malaspina di Godiasco

        Discesero da Alberto, figlio di Obizzino, che nella divisione del 1275 coi nipoti ebbe feudi sia in Lunigiana sia in Lombardia, incentrati sui castelli di Filattiera (per cui furono inizialmente detti anche Malaspina di Filattiera, titolo poi rimasto solo a una linea) e di Oramala (fraz. di Val di Nizza), cui successivamente subentrò il borgo di Godiasco come centro principale della famiglia. Nel 1743 si formò la Provincia di Bobbio sotto il Marchesato di Bobbio (dal 1516) sotto i Savoia e sotto il mandamento di Varzi, che racchiuse i territori. Attraverso Nicolò detto Marchesotto, figlio di Alberto, e ai suoi cinque figli, derivarono le cinque linee della famiglia, che ebbero tutte quante feudi sia in Lunigiana sia nel marchesato di Godiasco in Lombardia (Oltrepò Pavese):
        • Malaspina di Castiglione e Casalasco, da Castiglione del Terziere fraz. di Bagnone in Lunigiana, e da Casalasco fraz. di Val di Nizza nell'Oltrepò Pavese, ebbero origine da Franceschino detto il Soldato, figlio del Marchesotto; si estinsero in tre generazioni, Castiglione passò a Firenze e Casalasco ai Malaspina di Oramala.
        • Malaspina di Bagnone e Valverde, da Bagnone in Lunigiana e Valverde nell'Oltrepò Pavese, ebbero origine da Antonio, figlio del Marchesotto. I figli di Antonio divisero i beni: Bagnone rimase a Riccardo, i cui nipoti lo vendettero a Firenze, e la cui discendenza è estinta nella linea maschile nel 1987; Valverde rimase al fratello Antonio, la cui discendenza probabilmente esiste ancora nell'Oltrepò.
        • Malaspina di Treschietto e Piumesana, da Treschietto fraz. di Bagnone in Lunigiana e da Piumesana fraz. di Godiasco nell'Oltrepò Pavese, ebbero origine da Giovanni, figlio del Marchesotto; nel 1698 vendettero Treschietto al Granduca di Toscana, e anche la loro signoria su Piumesana e la consignoria su Godiasco si ridusse a quote modeste. Si estinsero nel XIX secolo.
        • Malaspina di Filattiera e Cella, da Filattiera in Lunigiana e Cella fraz. di Varzi nell'Oltrepò Pavese, ebbero origine da Obizzino, figlio del Marchesotto; nel 1514 Bernabò, ribelle agli Sforza, fu squartato a Voghera, e il feudo di Cella fu confiscato; suo figlio Manfredi vendette Filattiera al Granduca di Toscana; la discendenza si estinse nel XVIII secolo.
        • Malaspina di Malgrate e Oramala, da Malgrate fraz. di Villafranca in Lunigiana e da Oramala fraz. di Val di Nizza nell'Oltrepò Pavese, ebbero origine da Bernabò, figlio del Marchesotto. Fu uno dei pochi rami della famiglia, insieme a quello di Fosdinovo, a non diminuire il proprio potere, ma anzi incrementarlo nel tempo, acquisendo la quasi totalità delle quote del marchesato di Godiasco, il marchesato di Pozzol Groppo e il marchesato di Fortunago, oltre che partecipazioni nella maggior parte degli altri feudi malaspiniani nell'Oltrepò. Furono quindi chiamati poi Malaspina di Godiasco, Pozzol Groppo e Fortunago.
        • Bernabò 1351-68
        • Niccolò -1408
        • Bartolomeo -1456
        • Ercole -1477
        • Malgrate -1499
        • Giambattista -1514
        • Cesare -1549
        • Ercole II -1581
        • Pier Francesco -1622
        • Giuseppe
        • Pier Francesco II -1692
        • Ercole III Benedetto -1723
        • Agostino -1750
        • Ercole IV -1797
        Si divise nei due rami di Godiasco-Pozzol Groppo e di Fortunago, che si estinsero rispettivamente nel XIX e nel XX secolo.
        • Malaspina di Sagliano, da Sagliano Crenna fraz. di Varzi, ebbero origine da Azzo, figlio di Nicolò di Oramala e Malgrate, e si estinsero nel XVIII secolo.

         

         

        Linee esistenti alla metà del XVIII secolo

           SPINO SECCO

        • Mulazzo, Montereggio e Castagnetoli (1746): Carlo Moroello 1746-74, protettorato toscano
        • Calice, Veppo, Madrignano, Mulazzo (1710): Gian Cristoforo 1710-63; feudo ceduto alla Toscana nel 1772
        • Suvero, Monti: Rinaldo III 1736-70
        • Orezzoli, Volpedo: Marco Antonio 1691-52 (linea non sovrana), ai Savoia
        • Fabbrica di Ottone (linea non sovrana), ai Savoia
        • Ottone (linea non sovrana), ai Savoia
        • Pregola, Campi, sotto il Groppo: Corrado 1720-77 (linea non sovrana); Ercole III di Malgrate 1750-97, ai Savoia
         
        • SPINO FIORITO:
        • Fosdinovo, Gragnola, Castel dell'Aquila: Gabriele III 1722-58, vicario imperiale in Italia
        • Fabbrica Curone: Antonio Sforza Malaspina 1739-59 (linea non sovrana), ai Savoia
        • Santa Margherita, Menconico: Francesco Agostino 1749-57: Corrado di Pregola 1720-77 (linee non sovrane)
        • Malgrate, Filetto, Godiasco, Oramala, Fortunago, Piumesana: Ercole IV 1750-97, in parte feudi non sovrani.
        • Grondona (linea non sovrana)
        • Valverde, S.Albano, Monfalcone, Godiasco, Piumesana: Carlo Antonio 1704-59 (linea non sovrana)
        • Varzi (linea non sovrana), ai Savoia

      •  

1 commento:

  1. LA CASATA DEI MALASPINA





    Malaspina è il nome della nobile famiglia italiana di origine longobarda, discendente dal ceppo obertengo dei marchesi di Toscana, che resse la Lunigiana e, dal XIV secolo, il marchesato di Massa e Carrara. Era di parte guelfa e prese parte alle lotte dei Lombardi contro gli Hohenstaufen. Ebbe anche un'ampia e compatta signoria nella zona a nord di Genova (AREA DELLE QUATTRO PROVINCE "OLTREPO ALTA VAL TREBBIA-SCRIVIA LIGURE"), nelle valli dei fiumi Trebbia e Staffora. Entrambe le signorie, quella della Lunigiana e quella a nord di Genova (detta lombarda), andarono ben presto sfaldandosi per l'adozione del diritto longobardo che prevedeva la spartizione dei beni (e anche dei feudi) tra tutti i figli maschi.
    Alcuni esponenti dei Malaspina ressero una parte del Giudicato di Torres nel XIV secolo (Bosa-Planargia e Monteacuto) e soprattutto, dal XV al XVIII secolo, il ramo dei Cybo-Malaspina governò il principato indipendente di Massa e Carrara (poi Ducato di Massa e Carrara). Gli appartenenti alla famiglia avevano il titolo di PRINCIPI DI SAN COLOMBANO. Malaspina sono una delle famiglie discese dal ceppo degli Obertenghi, il cui capostipite fu Oberto I (Otbert o Odebertus), che fu attorno alla metà del X secolo conte palatino (conte del Sacro Palazzo di Pavia e massima autorità giudiziaria nel Regno), e dal 951 marchese di Milano e conte di Luni e della marca da lui detta Obertenga, nella Liguria Orientale, comprendente i comitati di Milano,Genova,Tortona,Bobbio, Luni e zone limitrofe.
    Questo ampio territorio andò riducendosi e spezzettandosi, sia per le divisioni ereditarie (non avendo l'istituto del maggiorascato), sia per avvecendamenti con altre famiglie (Fieschi, Spinola, Doria ed altri) e sia per la pressione dei nascenti comuni (Milano, Genova, Piacenza, Tortona, Pavia e Bobbio).
    Da Oberto I, attraverso i successivi discendenti Oberto II, Oberto Opizzo I, Alberto I, Oberto Obizzo II, si giunge ad Alberto o Adalberto (morto nel 1140) detto Malaspina, capostipite della famiglia. Il figlio Obizzo I (il grande) (morto nel 1185) ebbe nel 1164 confermati i suoi feudi dall'imperatore Federico I e fu nominato vassallo imperiale: essi si componevano già dei due blocchi storici: parte della Liguria (Tigullio, Cinque Terre e Levanto sul mare, persi per acquisizioni di Genova e dei Fieschi), con la Lunigiana e la Garfagnana e la zona delle valli del Trebbia (fino a Torriglia), la Val d'Aveto (fino a Santo Stefano d'Aveto) e Staffora (Oltrepò); e in quella che allora si diceva Lombardia (Val Bormida e Oltregiogo).
    Dei suoi vari discendenti nel 1220 erano viventi i soli Corrado e Opizzino, confermati dall'imperatore nei loro feudi invero alquanto ridotti per le cessioni fatte specie a Piacenza. Nel 1221 essi divisero le loro signorie: Corrado ebbe la Lunigiana a ovest del Magra e la val Trebbia in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Secco; Opizzino ebbe la Lunigiana a est del Magra e la valle Staffora in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Fiorito.

    RispondiElimina